Biografia
Baldessari in Romagna
Nella primavera del 1916 Baldessari lasciò Firenze per il primo dei suoi soggiorni a Lugo di Romagna, dove l’artista fu ospite di Nino Pasi, un futurista lughese, suo amico, conosciuto l’anno prima a Firenze.
Nella primavera del 1916 Baldessari lasciò Firenze per il primo dei suoi soggiorni a Lugo di Romagna, dove l’artista fu ospite di Nino Pasi, un futurista lughese, suo amico, conosciuto l’anno prima a Firenze.
Per la verità, Baldessari era giunto a Lugo per far visita al suo ex professore, il Ciardi, sfrattato da Venezia per la guerra, ed ospite presso parenti lughesi. E invece a Lugo Baldessari scoprì che in quel periodo vi era un certo cenacolo futurista, con appunto il Pasi, ma che ruotava attorno a F. Balilla Pratella, musicista e futurista della prima ora, che spesso invitava vari futuristi come F.T. Marinetti, Carrà, Prampolini, Soffici, Funi, Conti, ma anche altri importanti personaggi della cultura, come il maestro Mascagni, D’Annunzio, Morandi, Trombadori, ecc. Insomma un clima stimolante per chiunque, figuriamoci per il giovane Baldessari, il quale, però, rimase maggiormente colpito dall’avvenenza della maestrina delle elementari locali, tale Dafne Gambetti, di due anni più giovane di lui ma, purtroppo, già sentimentalmente legata all’amico Pasi. Non gli rimase quindi che immortalarla appunto in un gruppo di opere la cui entità nel corso degli anni è andata via via ingrossandosi, proprio a conferma di quanto fosse stato colpito dalla sua bellezza. Tra queste, Donna+finestra e Testa+Luci, e va detto subito che Baldessari l’ha ritratta, diciamo così, come la vedeva appunto un pittore futurista, con tagli dinamici e prospettive multiple, il che non sempre coincide con l’idea della bellezza come la intendeva una persona non futurista.
Pure fin troppo evidente è poi la relazione tra il soggiorno lughese con altre opere, questa volta di paesaggio, come l’incisione Primavera in Romagna, in seguito ripresa nel grande dipinto Primavera, del Mart, e poi alcuni vari dipinti sul tema dei Riflessi su paese e del Paese in Romagna. Inoltre va ricordata una gouache e collage titolata Caffè in Romagna, e infine il grande pastello Treno alla stazione di Lugo, con una bellissima scena di dinamismo meccanico e folla.
Per la verità, Baldessari era giunto a Lugo per far visita al suo ex professore, il Ciardi, sfrattato da Venezia per la guerra, ed ospite presso parenti lughesi. E invece a Lugo Baldessari scoprì che in quel periodo vi era un certo cenacolo futurista, con appunto il Pasi, ma che ruotava attorno a F. Balilla Pratella, musicista e futurista della prima ora, che spesso invitava vari futuristi come F.T. Marinetti, Carrà, Prampolini, Soffici, Funi, Conti, ma anche altri importanti personaggi della cultura, come il maestro Mascagni, D’Annunzio, Morandi, Trombadori, ecc. Insomma un clima stimolante per chiunque, figuriamoci per il giovane Baldessari, il quale, però, rimase maggiormente colpito dall’avvenenza della maestrina delle elementari locali, tale Dafne Gambetti, di due anni più giovane di lui ma, purtroppo, già sentimentalmente legata all’amico Pasi. Non gli rimase quindi che immortalarla appunto in un gruppo di opere la cui entità nel corso degli anni è andata via via ingrossandosi, proprio a conferma di quanto fosse stato colpito dalla sua bellezza. Tra queste, Donna+finestra e Testa+Luci, e va detto subito che Baldessari l’ha ritratta, diciamo così, come la vedeva appunto un pittore futurista, con tagli dinamici e prospettive multiple, il che non sempre coincide con l’idea della bellezza come la intendeva una persona non futurista.
Pure fin troppo evidente è poi la relazione tra il soggiorno lughese con altre opere, questa volta di paesaggio, come l’incisione Primavera in Romagna, in seguito ripresa nel grande dipinto Primavera, del Mart, e poi alcuni vari dipinti sul tema dei Riflessi su paese e del Paese in Romagna. Inoltre va ricordata una gouache e collage titolata Caffè in Romagna, e infine il grande pastello Treno alla stazione di Lugo, con una bellissima scena di dinamismo meccanico e folla.

Credo si possa ben affermare che fra ritratti, paesaggi e tematiche ambientali, con le sole opere di Baldessari riconducibili ai vari soggiorni lughesi, e poi alla memoria di visione di quell’esperienze, si potrebbe già allestire una sua mostra personale di notevole impatto visivo e cromatico.
A Lugo, inoltre, Baldessari partecipa alla sua prima mostra collettiva con opere futuriste, l’Esposizione d’Arte Interregionale, nel novembre del 1917, che poi sarà trasferita a Forlì, e dove espone quattro dipinti ed un gruppo di disegni.

Credo si possa ben affermare che fra ritratti, paesaggi e tematiche ambientali, con le sole opere di Baldessari riconducibili ai vari soggiorni lughesi, e poi alla memoria di visione di quell’esperienze, si potrebbe già allestire una sua mostra personale di notevole impatto visivo e cromatico.
A Lugo, inoltre, Baldessari partecipa alla sua prima mostra collettiva con opere futuriste, l’Esposizione d’Arte Interregionale, nel novembre del 1917, che poi sarà trasferita a Forlì, e dove espone quattro dipinti ed un gruppo di disegni.