L’Artista
Roberto Marcello Baldessari
1894 – 23 marzo. Nasce ad Innsbruck. Subito dopo, in seguito ai moti anti-italiani, la famiglia Baldessari lascia Innsbruck. A Rovereto (allora austriaca) il padre acquista il Caffè Accademia, che diventa in breve centro d’italianità e d’irredentismo.
1904/1908 – Negli anni dell’adolescenza roveretana, il professore di disegno Luigi Comel vede i suoi disegni e convince il padre a iscriverlo all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha come maestri Guglielmo Ciardi, per la pittura, ed Emanuele Brugnoli, per l’incisione.
1914 – Si diploma. Vince il Premio Scala dell’Accademia, per il paesaggio. Aderisce al Futurismo e realizza i primi quadri sperimentali studiando i “maestri”: Carrà e soprattutto Boccioni.
1915 – Si trasferisce con la famiglia a Firenze, dove è allievo della Scuola d’Arte di S. Croce. Di lì a poco muore il padre. Al Caffè delle “Giubbe Rosse” ha i primi contatti con i futuristi fiorentini.
1916 – Attività con i futuristi del gruppo toscano: Primo Conti, Achille Lega, Emilio Notte, Ottone Rosai, ecc. Il suo stile futurista, dopo aver sperimentato i maestri e occhieggiato al cubismo, comincia a delinearsi. Prime incisioni futuriste. Viaggio a Milano e contatti con Marinetti ed i futuristi lombardi.
1918 – Lavoro assiduo a contatto con il clima futurista. Collaborazione a “Roma Futurista”.
1919 – E’ a Milano per l’allestimento della “Grande Esposizione Nazionale Futurista” di Palazzo Cova, a cui partecipa con 14 dipinti. La mostra poi si trasferirà a Genova.
1920 – Soggiorno a Padova. Mostra personale futurista alla “Triveneta”. Iniziano i primi viaggi nei paesi del Baltico e del Mare del Nord. Amicizia con Herwarth Walden.
1921 – Partecipa alla Mostra futurista di Parigi.
1922/23 – Nuovamente in Germania, incontra e stringere amicizia con Liebermann e Archipenko, Justus Bier, Vordemberge-Gildevart. Incontra anche Kurt Schwitters che aiuta nella costruzione del Merzbau.
1923/1924 – Porta la sua pittura ad esperienze di sintesi cosmica e, grazie alla frequentazione di Vordemberge-Gildevart (del gruppo “Astratti di Hannover”), anche a composizioni astratte.
1925 – Ritorno in Italia e definitivo schieramento sul fronte figurativo.
1934 – Breve rientro nel Futurismo. Ad Amburgo, alla “Mostra di Aeropittura ltaliana” presenta due opere del 1923/24: “Alta velocità”, e “Spirale tricolore su Roma”.
1939 – Fugge in Svizzera, a Morcote, perché ricercato dall’Ovra in quanto Picasso lo aveva inserito nell’organigramma dell’Internazionale Socialista. Vi rimane per tutta la guerra.
1945 – Verso la fine dell’anno rientra a Rovereto
1950 – Partecipa su invito con tre opere alla mostra Futurismus und Metaphysik di Zurigo.
1957 – Esce la piccola monografia di Rinaldo Corti sul suo periodo futurista più maturo (1916-1924). Se ne avvia così la sua rivalutazione.
1961 – Inizia la serie di mostre, collettive e personali, di opere (dipinti, disegni, incisioni) del periodo futurista.
1962 – Esce la prima monografia critica di Riccardo Maroni, con note autobiografiche dell’artista, Roberto Iras Baldessari. Pittore e Incisore. Grande personale con opere futuriste e catalogo illustrato a colori alla Galleria Toninelli di Milano.Inoltre Baldessari viene incluso con nove riproduzioni di sue opere negli Archivi del Futurismo, a cura di M. Drudi Gambillo e T. Fiori.
1965 – Il 22 giugno muore a Roma, già minato da qualche tempo da una grave malattia.
1894 – 23 marzo. Nasce ad Innsbruck. Subito dopo, in seguito ai moti anti-italiani, la famiglia Baldessari lascia Innsbruck. A Rovereto (allora austriaca) il padre acquista il Caffè Accademia, che diventa in breve centro d’italianità e d’irredentismo.
1904/1908 – Negli anni dell’adolescenza roveretana, il professore di disegno Luigi Comel vede i suoi disegni e convince il padre a iscriverlo all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha come maestri Guglielmo Ciardi, per la pittura, ed Emanuele Brugnoli, per l’incisione.
1914 – Si diploma. Vince il Premio Scala dell’Accademia, per il paesaggio. Aderisce al Futurismo e realizza i primi quadri sperimentali studiando i “maestri”: Carrà e soprattutto Boccioni.
1915 – Si trasferisce con la famiglia a Firenze, dove è allievo della Scuola d’Arte di S. Croce. Di lì a poco muore il padre. Al Caffè delle “Giubbe Rosse” ha i primi contatti con i futuristi fiorentini.
1916 – Attività con i futuristi del gruppo toscano: Primo Conti, Achille Lega, Emilio Notte, Ottone Rosai, ecc. Il suo stile futurista, dopo aver sperimentato i maestri e occhieggiato al cubismo, comincia a delinearsi. Prime incisioni futuriste. Viaggio a Milano e contatti con Marinetti ed i futuristi lombardi.
1918 – Lavoro assiduo a contatto con il clima futurista. Collaborazione a “Roma Futurista”.
1919 – E’ a Milano per l’allestimento della “Grande Esposizione Nazionale Futurista” di Palazzo Cova, a cui partecipa con 14 dipinti. La mostra poi si trasferirà a Genova.
1920 – Soggiorno a Padova. Mostra personale futurista alla “Triveneta”. Iniziano i primi viaggi nei paesi del Baltico e del Mare del Nord. Amicizia con Herwarth Walden.
1921 – Partecipa alla Mostra futurista di Parigi.
1922/23 – Nuovamente in Germania, incontra e stringere amicizia con Liebermann e Archipenko, Justus Bier, Vordemberge-Gildevart. Incontra anche Kurt Schwitters che aiuta nella costruzione del Merzbau.
1923/1924 – Porta la sua pittura ad esperienze di sintesi cosmica e, grazie alla frequentazione di Vordemberge-Gildevart (del gruppo “Astratti di Hannover”), anche a composizioni astratte.
1925 – Ritorno in Italia e definitivo schieramento sul fronte figurativo.
1934 – Breve rientro nel Futurismo. Ad Amburgo, alla “Mostra di Aeropittura ltaliana” presenta due opere del 1923/24: “Alta velocità”, e “Spirale tricolore su Roma”.
1939 – Fugge in Svizzera, a Morcote, perché ricercato dall’Ovra in quanto Picasso lo aveva inserito nell’organigramma dell’Internazionale Socialista. Vi rimane per tutta la guerra.
1945 – Verso la fine dell’anno rientra a Rovereto
1950 – Partecipa su invito con tre opere alla mostra Futurismus und Metaphysik di Zurigo.
1957 – Esce la piccola monografia di Rinaldo Corti sul suo periodo futurista più maturo (1916-1924). Se ne avvia così la sua rivalutazione.
1961 – Inizia la serie di mostre, collettive e personali, di opere (dipinti, disegni, incisioni) del periodo futurista.
1962 – Esce la prima monografia critica di Riccardo Maroni, con note autobiografiche dell’artista, Roberto Iras Baldessari. Pittore e Incisore. Grande personale con opere futuriste e catalogo illustrato a colori alla Galleria Toninelli di Milano.Inoltre Baldessari viene incluso con nove riproduzioni di sue opere negli Archivi del Futurismo, a cura di M. Drudi Gambillo e T. Fiori.
1965 – Il 22 giugno muore a Roma, già minato da qualche tempo da una grave malattia.